Antonio Borrelli: artista microMEGA
Scultore di astratte forme imponenti o designer di piccoli, raffinati gioielli dai mobili meccanismi ad incastro, Antonio Borrelli ha costrnito la sua poetica nell’accezione del “saper fare”, in modo tale che mai l’ispirazione o la sensibilità prendessero il sopravvento sull’abilità. Il suo passare dalle megastrutture monumentali alle microstrutture delr oggetto d’uso o del gioiello è una particolarità unica nell’arte del Novecento: se volessimo trovare un precedente dovremmo rifarci all’epoca prerinascimentale e ad artisti c-0me Benvenuto Cellini. Nato orafo, pensando al gioiello, all’ornamento femminile, è stato sempre in grado di “pensare in grande”, senza difficoltà. Per questo la sua materia preferita è stata costantemente il metallo. Ha insegnato “metalli e oreficeria” all’Istituto d’Arte e “tecniche di fonderia” ali’ Accademia di Belle Arti, lasciando nei suoi studenti un ricordo indelebile. «Lavorando l’argento, l’oro e qualche volta il platino – racconta – ho acquisito grande padronanza. Partendo dalla forma di alcuni gioielli ho ricavato sculture anche di sei metri, e viceversa». Per quanto sia per sua natura sfuggente come tutte le definizioni, il tennine di artista micromega può descrivere la ragion d’essere e il travagliato percorso di chi si è posto il problema di una compiutezza formale che in qualche modo si affermasse oltre ne modalità di impiego dell’arte plastica e oltre il funzionamento dell’oggetto ornamentale.
Tutta la storia artistica di Antonio Borrelli è segnata da un· ansia intrinsecamente progettuale, da un “progetto di bellezza” che può esprimersi variamente, ma sempre in grado di suggerire l’aspirazione all’am1onia segreta delle cose, nella loro universale unicità…
Via della Solitaria, 39 – Napoli, dalle 12:00 alle 14:00 – cell. 3473536267